Quanto funziona l’Epilobio per la prostata?
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Pianta erbacea perenne, molto spesso stolonifera – ovvero dotata di stoloni replicabili gli uni dagli altri – caratterizzata da foglie lanceolate e disposte a spirale e da fiori di un bel rosa vivo cangiante raccolte in infiorescenze a piramide, l’epilobio è molto conosciuto nell’ambito della fitoterapia grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche.
Considerata una delle erbe mediche più conosciute e potenti in natura, l’epilobio è largamente utilizzato per combattere i problemi alla prostata in modo completamente naturale. Grazie all’altissima concentrazione di flavonoidi, tannini, acidi triterpenici, mucillagini e zuccheri localizzati, per lo più, nella parte superiore fiorita, l’epilobio vanta un’eccellente azione antiflogistica e si rivela utili anche per favorire il benessere del cavo orale e della bocca in generale, per lenire la pelle arrossata e per combattere i problemi gastrointestinali più frequenti, quali il vomito, la stipsi e la diarrea.
Conosciuto anche con il nome di Garofanino di bosco, l’epilobio è da secoli utilizzato dalle popolazioni del Nord Europa e dai nativi americani per combattere in modo completamente “green” tutti quegli stati infiammatori dolorosi e per la sua riscontrata attività antibatterica su una varietà di batteri gram positivi e gram negativi. Associato, tradizionalmente, alla cura dell’ipertrofia prostatica benigna e delle infiammazioni a carico della prostata, l’epilobio manifesta il suo potere migliorando il flusso urinario, combattendo la minzione dolorosa e gli stati dolorosi successivi alla sensazione di non svuotamento completo della vescica.
Come agisce l’epilobio sulla prostata?
Largamente utilizzato nei soggetti adulti di sesso maschile per migliorare la minzione in caso di prostatiti più o meno severe e per tenere sotto controllo i fastidi connessi all’iperplasia prostatica benigna, ovvero all’ingrossamento della prostata, l’epilobio in modo completamente naturale e senza interazione con i medicinali, si rivela decisamente efficace per il trattamento e la cura dei più importanti stati flogistici, sia dolorosi sia non dolorosi, a livello dell’apparato urogenitale.
Tutte le specie di epilobio fino a ora conosciute e studiate hanno rivelato la presenza al loro interno di flavonoidi, soprattutto derivati di kampferolo, dotati di un grandissimo potere antinfiammatorio, di quercetina, di mircetina, di fitosteroli, soprattutto β-sitostirolo e persino derivati dell’acido gallico e dell’acido tannico. Benché si tratti di una pianta, ancorché dalle benefiche proprietà curative, l’epilobio è stato a lungo attenzionato proprio in virtù del suo riscontrato potere antinfiammatorio: l’EMA, ovvero l’European Medicines Agency e la HMPC, la Committee on Herbal Medicinal Products, l’agenzia specializzata nella valutazione e nella supervisione dei farmaci di esclusiva origine naturale, hanno deliberato la possibilità di utilizzare la pianta per combattere la prostatite e gli stati flogistici connessi all’ipertrofia prostatica di tipo benigno.
Se, infatti, grazie al “miricetolo-3-0-beta-D-glucuronide” l’epilobio ha mostrato la possibilità d’inibizione della liberazione incontrollata di prostaglandine, la presenza dei tannini aiuta a migliorare il flusso minzionale, a combattere gli ematomi prostatici, a regolare il transito intestinale e a liberare la vescica da eventuali occlusioni.
In natura esistono diverse specie di epilobio e, purtroppo, non tutte sono considerate valide per curare i problemi alla prostata. Quindi, il primo passo, è affidarsi a professionisti esperti che sappiano indicare il tipo più giusto di fiore da utilizzare per curare la prostatite e l’ipertrofia prostatica benigna. Come insegna la fitoterapia, dunque, l’epilobio da prendere in considerazione è quello dai fiori piccoli come l'”Epilobium roseum“, ovvero Epilobio roseo, l'”Epilobium parviflorum“, dai fiori piccoli e stretti, l’epilobio di montagna, l’epilobio di collina, l'”Epilobium lanceolatum” e l'”Epilobium anagallidifolium“. Tutte queste varietà di epilobio sono caratterizzate da fiori piccoli, molto più piccoli di quelli tradizionali e da un colore che va dal rosa chiaro a quello più carico.
L'”Epilobium angustifolium“, al contrario, rientra tra quelle piante che proprio non devono essere utilizzate per la cura dei problemi alla prostata e per l’infiammazione da prostatite: i suoi fiori sono allungati e vantano una forma piramidale, sono più grandi e vantano colori piuttosto accesi. Perché è sconsigliato? Perché la sua assunzione prolungata ha effetti eccitanti, favorendo l’infiammazione.
Per chi predilige prodotti naturali per i problemi alla prostata, molto validi sono anche gli integratori alimentari come il Prostatricum.
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Quali sono i benefici per la prostata?
Impiegato in fitoterapia sin dal XVII secolo, l’epilobio contiene anche “vitamina C e provitamina A” che, in aggiunta al principio attivo del “miricetolo-3-0-beta-D-glucoronide“, inibisce la liberazione di prostaglandine, considerate le responsabili dell’infiammazione della prostata. L’assunzione controllata di epilobio, generalmente sotto forma di gocce da prendere disciolte in acqua, consente di impedire l’ingrossamento della prostata, potendo tenere sotto controllo anche tutte quelle disfunzioni, più o meno dolorose, connesse all’ipertrofia prostatica benigna. Del resto, ci siamo mai chiesti perché a un ingrossamento della prostata si accompagnino sintomi ulteriori quali difficoltà di minzione ed erezione, bruciore o dolore durante i rapporti sessuali, riscontro di sangue nelle urine e nell’eiaculato?
La funzione principale della prostata si riconnette alla secrezione del liquido prostatico, una delle componenti dello sperma, fungendo anche da nutriente per gli spermatozoi. Quando la prostata inizia a dare dei problemi – in alcuni casi addirittura in modo silente e asintomatico e, pertanto, riscontrabile solo attraverso una visita dall’uro-andrologo – due sono i principali disturbi:
– l’ipertrofia prostatica benigna, connessa a variazioni ormonali e che si riflette nella difficoltà a urinare con infiammazioni più o meno intense a carico del tratto urinario;
– prostatite, una vera e propria infiammazione, più o meno dolorosa, accompagnata da brividi, febbre alta, dolori minzionali, problematiche erettive e di eiaculazione e che può essere di tipo acuto, cronico, batterico o abatterico e asintomatico.
L’epilobio, pertanto, assunto con tempestività e in modo regolare, ha il pregio di spegnere immediatamente l’infiammazione e di ripristinare il corretto flusso minzionale. Promuovendo, pertanto, l’attività diuretica, l’epilobio contribuisce a migliorare la funzionalità di reni e vescica, con effetti benefici anche sulla cistite. L’epilobio può essere assunto sotto forma di infuso oppure di tintura madre o compresse.